Il Codice ASCII.
Il calcolatore, nato per trattare numeri, col passare degli anni ha trovato impiego anche in quelle attività che devono trattare caratteri, frasi, parole, ecc. Nasce, quindi, lesigenza di individuare dei meccanismi che realizzino una corrispondenza tra la rappresentazione dellinformazione più vicina alluomo con quella propria degli elaboratori digitali.
A tale scopo, vengono create delle tabelle che fanno corrispondere ad ogni carattere una sequenza di bit. Tale sequenza viene letta come valore numerico binario; quindi, queste tabelle di conversione sono anche delle tabelle di "codifica numerica" dei caratteri.
Mediante lutilizzo di queste tabelle di conversione, qualsiasi elaboratore può codificare in binario le informazioni ricevute, memorizzarle, manipolarle e trasmetterle (con un processo inverso detto di decodifica) in formato comprensibile alluomo.
Da notare che elaboratori diversi (da diversi costruttori) possono avere tabelle di conversione diverse, di conseguenza le informazioni non possono essere scambiate tra elaboratori diversi. Per evitare questi inconvenienti, oggi, vengono utilizzati delle tabelle di codifica standard; la più utilizzata universalmente è il Codice ASCII (American Standard Code for Information Interchange), questo codice è divenuto uno standard ISO 646.
Il Codice ASCII codifica 128 simboli diversi utilizzando 7 bit (27=128), numerati, in decimale, da 0 a 127. I primi 32 caratteri non sono stampabili e sono utilizzati per il controllo del video, della stampa, ecc.; gli altri caratteri comprendono le cifre del sistema decimale, i caratteri dellalfabeto (maiuscolo/minuscolo), i segni di punteggiatura.
Il Codice nella codifica rispetta lordine alfabetico, i valori numerici in ordine crescente; inoltre, una caratteristica di questo Codice è che la distanza tra una lettera maiuscola e una minuscola è costante, quindi per convertire un carattere maiuscolo in uno minuscolo e viceversa, basta aggiungere o togliere dalla codifica del carattere la differenza tra la codifica del carattere "A" e la codifica del carattere "a".
Dal momento che lunità di memorizzazione dei dati in un calcolatore è il byte, utilizzando la codifica ASCII avanza un bit, utilizzando anche questo è possibile codificare altri 128 simboli (28=256); i caratteri da 128 a 255 vengono utilizzati per supportare gli alfabeti di alcune lingue europee che richiedono simboli aggiuntivi.
In una tabella ASCII in corrispondenza di ogni carattere viene riportato la corrispondente codifica in binario, in ottale e in esadecimale.