I FILM
La rassegna cinematografica
comprenderà una retrospettiva completa dei lungometraggi che Amelio ha
realizzato per il cinema e una ricca selezione di corto, medio e lungometraggi
che il regista ha realizzato per la televisione. Gianni Amelio ha inoltre
selezionato 5 film di altri autori che, nella forma classica di una "Carta
bianca", saranno spunto per approfondimenti e riflessioni nell'ambito del
seminario.
FILM | FILM PER LA
TELEVISIONE | PROGRAMMI
TELEVISIVI
FILM
Colpire al
cuore
Regia e soggetto: Gianni Amelio. Sceneggiatura: Gianni Amelio,
Vincenzo Cerami. Fotografia (panoramico, colore): Tonino Nardi. Montaggio: Anna
Napoli. Musica: Franco Piersanti. Suono: Remo Ugolinelli. Scenografia: Marco
Dentici. Costumi: Lina Nerli Taviani. Interpreti: Jean-Louis Trintignant
(Dario), Fausto Rossi (Emilio), Laura Morante (Giulia), Sonia Gessner (la madre
di Emilio), Vanni Corbellini (Sandro Ferrari), Laura Nucci (la madre di Dario),
Matteo Cerami (Matteo il bambino). Produzione: Enzo Porcelli, Enea Ferrario per
RaiTv/Antea Cinematografica. Distribuzione: Gaumont. Durata: 105'. Origine:
Italia, 1982.
Dario (un professore universitario) e suo figlio Emilio
ricevono la visita di Sandro, un ex-studente di Dario, e di sua moglie Giulia.
Una sera, tornando a casa, Emilio si ferma sul luogo di uno scontro a fuoco:
oltre a due carabinieri morti, c'è anche il cadavere di Sandro. Non trovando il
padre, Emilio va ad una caserma dei carabinieri e racconta dell'incontro con
Sandro. Dopo che anche Dario è stato interrogato, fra padre e figlio sorgono i
primi dissapori. Emilio, spiando i movimenti di Giulia, un giorno la sorprende
con il padre che, però, non chiarisce mai i suoi rapporti con la donna. Dopo una
notte di litigi e riconciliazioni col figlio, Dario aiuta Giulia a partire ma
Emilio lo denuncia, provocando l'arresto di entrambi.
I ragazzi di
via Panisperna
Regia: Gianni Amelio. Soggetto: Vincenzo Cerami, Gianni
Amelio. Sceneggiatura: Gianni Amelio Alessandro Sermoneta. Fotografia
(Technicolor): Tonino Nardi. Montaggio: Roberto Perpignani. Musica: Riz
Ortolani. Scenografia: Franco Velchi. Costumi: Lina Nerli Taviani. Interpreti:
Andrea Prodan (Ettore), Ennio Fantastichini (Enrico), Michele Melega (Franco),
Giovanni Romani (Edoardo), Alberto Gimignani (Emilio), Giorgio Dal Piaz (Bruno),
Laura Morante (Laura), Cristina Marsillach (Margherita), Mario Adorf (Corbino),
Georges Geret (il frate), Virna Lisi (la signora Majorana), Sabina Guzzanti (la
fidanzata di Edoardo), Valeria Sabel (l'annunciatrice dell'Eiar), Nicola
Vigilante (il professore universitario), Carlo Boldrini (il bidello), Stefano
Antoci (Ettore da piccolo), Matteo Di Castro (uno studente universitario),
Eugenia Costantini (la figlia di Enrico), James Bradley (il giornalista
americano). Produzione: Conchita Airoldi, Dino Di Dionisio per Urania Film/Rai1.
Distribuzione: Bim. Durata: 123' (versione televisiva: 180'). Origine: Italia,
1988.
Roma 1935. Ettore, Enrico, Franco, Edoardo, Emilio e Bruno
formano un gruppo di giovani e brillanti studiosi di fisica che portano avanti
innovativi studi sull'atomo. Ma il gruppo, che si pone in aperta sfida al mondo
scientifico e accademico ufficiale, non è destinato a durare. Ettore dubita
della moralità delle loro scoperte, e lascia Roma tornando in Sicilia. Enrico,
dopo i primi successi degli esperimenti sulla reazione nucleare, lo raggiunge
per farlo tornare a Roma. Ma Enrico, che ha sposato una donna ebrea, è costretto
a fuggire negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali; Ettore sceglie di
scomparire senza lasciare traccia.
Porte
aperte
Regia: Gianni Amelio. Soggetto: dal romanzo omonimo di Leonardo
Sciascia. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Vincenzo Cerami, Alessandro Sermoneta.
Fotografia (Technicolor): Tonino Nardi. Montaggio: Simona Paggi. Musica: Franco
Piersanti. Suono: Remo Ugolinelli. Scenografia: Franco Velchi, Amedeo Fago.
Costumi: Gianna Gissi. Interpreti: Gian Maria Volonté (Vito De Francesco), Ennio
Fantastichini (Tommaso Scalìa), Renzo Giovampietro (il presidente Sanna), Renato
Carpentieri (Consolo), Tuccio Musumeci (l'avvocato Spadafora), Silverio Blasi
(il procuratore), Vitalba Andrea (Rosa Scalìa), Giacomo Piperno (il pubblico
ministero), Lydia Alfonsi (la marchesa Spadafora), Tony Palazzo (l'autista),
Roberto Nobile (il ragionier Speciale), Antonio Appierto (Lo Prete), Nicola
Badalucco (il dottor Canillo), Paolo Volpicelli (Don Michele), Orazio Stracuzzi
(l'avvocato Colao), Maria Spadola (Antonia), Cinzia Insiga (Nora), Giancarlo
Kory (Vincenzo), Francesco Sineri (Peppuccio), Fabrizio Mendola (Leonardo),
Eleonora Schininà (Carmelina), Sara Micalizzi (la suora), Turi Catanzaro,
Francesco Gabriele, Pietro Bertone, Nicola Vigilante (i giurati). Produzione:
Angelo Rizzoli per Erre. Produzioni/Istituto Luce/Urania Film. Distribuzione:
Istituto Luce. Durata: 108' Origine: Italia, 1990.
Palermo, anni '30.
Tommaso Scalìa uccide il capoufficio che lo aveva licenziato, il collega che lo
aveva sostituito e la propria moglie infedele. Si lascia catturare e, al
processo, confessa senza pentirsi. Le autorità, la pubblica opinione e lo stesso
Scalìa chiedono ai giudici di condannarlo a morte. Solo un magistrato, il
giudice Vito Di Francesco, che ha molti dubbi sulla pena di morte, si batte
contro questa decisione, trovando collaborazione in uno dei giudici popolari. Al
processo di primo grado, Scalìa viene condannato all'ergastolo. Al processo di
appello, però, dopo che Di Francesco è stato trasferito in provincia, Scalìa è
condannato a morte.
Il ladro di
bambini
Regia: Gianni Amelio. Soggetto e sceneggiatura: Gianni Amelio,
Sandro Petraglia, Stefano Rulli. Fotografia (colore): Tonino Nardi, Renato
Tafuri. Montaggio: Simona Paggi. Musica: Franco Piersanti. Suono: Alessandro
Zanon. Scenografia: Andrea Crisanti. Costumi: Gianna Gissi, Luciana Morosetti.
Interpreti: Enrico Lo Verso (il carabiniere Antonio Criaco), Valentina Scalici
(Rosetta), Giuseppe Ieracitano (Luciano), Maria Pia Di Giovanni (la madre di
Rosetta e Luciano), Florence Darel (Martine), Marina Golovine (Nathalie), Fabio
Alessandrini (il carabinere Grignani), Agostino Zumbo (il prete dell'istituto),
Vincenzo Peluso (il carabiniere napoletano), Santo Santonocito (il secondo
carabiniere), Vitalba Andrea (la sorella di Antonio), Massimo De Lorenzo (l'uomo
al ristorante), Celeste Brancato (la donna al ristorante), Renato Carpentieri
(il maresciallo di polizia), Lello Serrao (il cliente di Rosetta), Antonino
Vittorioso (lo scippatore). Produzione: Angelo Rizzoli per Alia Film/Erre.
Cinematografica/Arena Films. Distribuzione: Darc. Durata: 112'. Origine:
Italia/Francia, 1992.
Antonio, un carabiniere calabrese, è incaricato
di scortare Rosetta (una bambina prostituita dalla madre) e il fratello Luciano,
fino a un istituto nei pressi di Civitavecchia. Ma qui un disguido burocratico
fa sì che i ragazzini e il militare debbano raggiungere la Sicilia. I tre si
fermano nel paese di Antonio, ma sono costretti a ripartire in fretta. Giunti in
Sicilia, Rosetta chiede ad Antonio di lasciarli scappare. Un poliziotto scopre
casualmente che i tre hanno ritardato l'arrivo all'istituto e ricorda ad Antonio
che, per questa ragione, può essere accusato di sequestro di persona. Fra i
bambini ed il carabiniere si è ormai creato un rapporto di fiducia ed affetto.
Prima di consegnare i bambini, Antonio si addormenta, quasi a lasciare loro la
possibilità di fuggire.
Lamerica
Regia:
Gianni Amelio. Soggetto e sceeggiatura: Gianni Amelio, Andrea Porporati,
Alessadro Sermoneta. Fotografia (colore/Technovision): Luca Bigazzi. Montaggio:
Simona Paggi. Musica: Franco Piersanti. Suono: Alessandro Zanon. Scenografia:
Giuseppe M. Gaudino. Costumi: Liliana Sotira, Claudia Tenaglia. Interpreti:
Enrico Lo Verso (Gino), Michele Placido (Fiore), Carmelo Di Mazzarelli
(Spiro/Michele), Piro Milkani (Selimi), Elida Janushi (la cugina di Selimi),
Sefer Pema (il direttore della prigione), Idjet Sejdia (il dottor Kruja),
Marieta Ljarja (la direttrice della fabbrica), Elida Ndreu (la cantante del
night), Ilir Ara (il guardiano dell'orfanotrofio), Liliana Subashi (il medico
dell'ospedale), Artan Marina (Ismail), Vassjan Lammi (il poliziotto al posto di
blocco), Nikolin Elezi (il ragazzo che muore), Fatmir Gjyla (l'oste), Besim
Kurti (il poliziotto della prigione), Elona Hoti (la bambina che balla),
Esmeralda Ava (la bambina che insegna italiano). Produzione: Enzo Porcelli per
Alia Film/Cecchi Gori/Arena Films. Distribuzione: Cecchi Gori. Durata: 128'.
Origine: Italia/Francia, 1994.
1991. Due faccendieri italiani, Gino e
Fiore, si recano in Albania per impiantare un'industria fantasma. Hanno bisogno
di un prestanome e lo trovano in Spiro Tozaj, un vecchio malato. Fiore torna in
Italia, lasciando Gino ad affrontare da solo la gestione del dubbio affare.
Quando Spiro scompare, Gino lo insegue e lo trova in un ospedale dove è stato
ricoverato in seguito a un'aggressione.
Qui scopre che Spiro in realtà si
chiama Michele, è siciliano ed è rimasto rinchiuso per cinquant'anni nelle
prigioni di Hoxha. Crede di essere in Italia alla fine della guerra e di avere
poco più di vent'anni. Durante il viaggio verso Tirana, Gino scopre che l'affare
è sfumato. Arrestato con l'accusa di corruzione, viene rilasciato senza
passaporto; vaga nella capitale scossa dai tumulti e si imbarca su un traghetto
di emigranti in partenza per l'Italia. Sulla nave ritrova Spiro/Michele che è
convinto di essere in viaggio verso l'America.
Così
ridevano
Regia, soggetto e sceneggiatura: Gianni Amelio. Fotografia: Luca
Bigazzi. Montaggio: Simona Paggi. Musica: Franco Piersanti. Suono: Alessandro
Zanon. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Gianni Gissi. Interpreti: Enrico
Lo Verso (Giovanni), Francesco Giuffrida (Pietro); "Arrivi": Giuliano Spadaro
(il capofamiglia foggiano), Patrizia Marino (sua moglie), Giorgia Scuderi
(Assuntina), Salvatore Refano (un vecchio siciliano); "Inganni": Rosaria Danzé
(Lucia), Claudio Contartese (Rosario), Barbara Braga (la ragazza del bar),
Giovanni Leoni (il caporale sardo), Edoardo Ciciriello (il bidello napoletano),
Aldo Rendina (il maestro di ballo), Sabrina Rubino (la ballerina), Anda Cirelli
(la maîtresse); "Soldi": Vittorio Rondella (l'aiutante di Giovanni), Antonio
Madaro (il ragazzo leccese), Erika Doria (Alessandra, la studentessa), Iolanda
Donnini (la signora Verusio), Massimo Greco (Carmelo); "Lettere": Irene
Vistarini, Fabrizio Nicastro (due studenti), Renato Liprandi (un bidello),
Domenico Ragusa (Simone, il carabiniere); "Sangue": Paolo Sena (il professor
Rosini, della scuola privata), Domenico Mungo (il direttore della cooperativa),
Valerio Contartese (un disoccupato calabrese), Marco Testa (il cantante nella
festa); "Famiglie": Simonetta Benozzo (Ada), Fabrizio Gifuni (Pelaia,
l'educatore), Pietro Paglietti (Battista, il padre di Ada), Rosanna Rovere (la
madre). Produzione: Vittorio e Rita Cecchi Gori, Mario Cotone per Pacific
Pictures/Cecchi Gori. Distribuzione: Cecchi Gori. Durata: 124'. Origine: Italia,
1998.
Nel 1958 Giovanni arriva a Torino dalla Sicilia. Suo fratello
minore, Pietro, è già in città, mandato da Giovanni per studiare da maestro. Per
far sì che il fratello continui a studiare, Giovanni fa ogni sacrificio
possibile e si piega ai lavori più duri, ma Pietro abbandona la scuola e
sparisce. Si ripresenterà qualche tempo dopo per recuperare in un solo, ridicolo
esame i tre anni di studio persi. Intanto Giovanni ha fatto strada in una
cooperativa clandestina che sfrutta i meridionali in cerca di lavoro e di
alloggio. Quando Giovanni uccide un rivale, Pietro si accusa del delitto, e
viene mandato in un riformatorio in Sicilia. Giovanni sposa una settentrionale e
impianta una piccola impresa in provincia. I due fratelli si rincontrano, per un
solo giorno, in occasione del battesimo del figlio di Giovanni.
FILM PER LA
TELEVISIONE
La fine del
gioco
Regia, soggetto e sceneggiatura: Gianni Amelio. Fotografia: Giulio
Albonico. Montaggio: Cleofe Conversi. Suono: Mario Dallimonti. Interpreti: Luigi
Valentino (Leonardo), Ugo Gregoretti (l'intervistatore). Produzione: Tommaso
Dazzi per Dazzi & Sagliocco Film/RaiTv. Durata: 58'. Origine: Italia,
1970.
Un giornalista televisivo, che sta facendo un servizio sulla
criminalità minorile, prende come soggetto del suo lavoro il dodicenne Leonardo,
ospite di un riformatorio. Finite le riprese e le interviste all'interno
dell'istituto, l'intervistatore e Leonardo partono in treno alla volta del paese
del ragazzo. Lontano dai condizionamenti delle riprese televisive, Leonardo si
apre un po' di più verso l'intervistatore, testimoniando di una realtà ben più
dura di quella immaginata dal giornalista. Non trovando, però, da parte
dell'intervistatore un'attenzione che esuli da una sfera puramente
professionale, alla prima occasione Leonardo scende dal treno e si
dilegua.
La città del
sole
Regia, soggetto e sceneggiatura: Gianni Amelio. Fotografia
(EastmanColor): Tonino Nardi. Montaggio: Donatella Baglivo. Musica: Remigio
Ducros. Suono: Raoul Montesanti. Scenografia: Giuseppe Piantanida. Costumi:
Vittoria Guaita, Maurizio Millenotti. Interpreti: Giulio Brogi (Tommaso
Campanella), Daniel Sherrill (il ragazzo), Umberto Spadaro (il padre di
Tommaso), Riccardo Mangano (il vescovo), Giancarlo Palermo, Ernesto Colli (gli
inquisitori), Bedi Moratti (la donna), Luigi Valentino (il ragazzo del mare).
Produzione: Fabrizio Lori per Arsenal Cinematografica/RaiTv. Durata: 84'.
Origine: Italia, 1973.
Calabria, agli inizi del XVII secolo. Con
l'accusa di aver fomentato con le loro prediche una rivolta di contadini, alcuni
monaci vengono imprigionati dalle autorità spagnole. Uno di loro è Tommaso
Campanella, che scriverà in prigionia il suo trattato più famoso, "La città del
sole". Prendendo spunto dalla vita e dalle opere del filosofo e rivoluzionario,
il film propone una riflessione sul ruolo dell'intellettuale rapportato al
potere, del suo porsi tra impegno attivo e riflessione, attraverso la duplice
storia di Campanella stesso e di un monaco che girovaga in maniera
apparentemente distaccata tra i luoghi della rivolta.
Bertolucci
secondo il cinema
Regia: Gianni Amelio. Fotografia (colore): Renato
Tafuri. Montaggio: Sergio Nuti. Suono: Remo Ugolinelli, Corrado Volpicelli. Con:
Bernardo Bertolucci e gli attori, i tecnici e le comparse del film "Novecento".
Produzione: Luca Olmastroni per Daria Cinematografica/RaiTv. Durata: 62'.
Origine: Italia, 1976.
Documentario sulla lavorazione del film
"Novecento". Fra riprese del film, momenti rubati fra la troupe durante le pause
della lavorazione, osservazioni dietro le quinte, affiorano momenti come
l'autoritratto di Sterling Hayden in riva al fiume e occasioni di conversazione
sul cinema con Bertolucci.
La morte al
lavoro
Regia: Gianni Amelio. Soggetto: dal racconto "Il ragno" di Hanns
H. Ewers. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Mimmo Rafele. Fotografia: Angelo
Sciarra. Musica: Bernard Herrmann. Scenografia: Nicola Rubertelli. Interpreti:
Federico Pacifici (Alex), Eva Axen (Eva), Giovannella Grifeo (l'amica di Alex),
Fausta Avelli (la bambina), Clara Colosimo (la custode). Produzione: RaiTv/Rete
2. Durata: 83'. Origine: Italia, 1978.
Appena trasferitosi
nell'appartamento lasciato libero da un attore morto suicida, Alex si trova
sempre più coinvolto nell'atmosfera fantasmatica del luogo. L'ambiente è ancora
zeppo di ricordi del precedente inquilino - oggetti teatrali, manifesti di film
e di divi del passato - e il giovane riceve strane telefonate notturne. Poco
alla volta esclude dalla sua vita la fidanzata, per instaurare un rapporto muto,
a distanza, con una ragazza che abita in un appartamento al di là della strada.
Trovati in un armadio a muro degli abiti e una pistola appartenuti all'attore,
Alex giunge all'ultimo atto. Indossa i vestiti e finisce coll'uccidersi con
l'arma da fuoco, non si sa fino a che punto consapevolmente.
Effetti
speciali
Regia: Gianni Amelio. Soggetto e sceneggiatura: Gianni Amelio,
Mauro Marchesini. Fotografia (colore): Ugo Settembre. Musica: Bernard Herrmann.
Scenografia: Nicola Rubertelli. Interpreti: Aldo Reggiani (Luca), José Quaglio
(Boris Delvaux), Olga Karlatos (Marta), Jacques Herlin (Max), Angela Goodwin (la
governante), Pamela Villoresi (Gloria). Produzione: RaiTv/Rete 2. Durata: 60'.
Origine: Italia, 1978.
Luca, giovane cinefilo che coltiva qualche
ambizione, si reca presso la casa di Delvaux, celebrato regista di film gotici,
ospite per un fine settimana. Sua palese intenzione sarebbe proporre all'anziano
regista una sua sceneggiatura, ma viene subito conquistato dall'ambiente
suggestivo e dall'intrigante personalità del suo anfitrione, fino a farsi
coinvolgere in un gioco in cui i due ricostruiscono celebri omicidi
cinematografici. Ma il gioco diventa sempre più pericoloso, al punto che Delvaux
stesso, la cui vita è andata sempre più intrecciandosi col senso di morte
incombente dei suoi film, rimane ucciso da uno dei suoi trucchi
cinematografici.
Il piccolo
Archimede
Regia e sceneggiatura: Gianni Amelio. Soggetto: dal racconto
omonimo di Aldous Huxley. Fotografia (colore): Guido Bertoni. Montaggio: Giorgio
Pozzi. Musica: Roman Vlad (brani da Bach, Beethoven, Mozart). Suono: Arrigo
Rasi. Scenografia: Ferdinando Ghelli. Costumi: Aldo Buti. Interpreti: John
Steiner (Alfred), Aldo Salvi (Guido), Shirley Corrigan (Elisabeth), Mark
Morganti (Robin), Laura Betti (la signora Bondi), Graziano Giusti (il signor
Bondi), Renato Moretti (il padre di Guido). Produzione: RaiTv/Rete 2. Durata:
85'. Origine: Italia, 1979.
Firenze anni Trenta. Alfred, uno studioso
inglese di storia dell'arte, si è trasferito con la moglie e il figlio in una
villa sulle colline, per portare a termine una monografia su Giotto. Qui conosce
Guido, un bambino di sette anni figlio di contadini, che subito attira
l'attenzione dello studioso per la sua intelligenza matematica e musicale.
Alfred si fa carico della sua educazione ma è improvvisamente costretto a
partire. La ricca e ambiziosa signora Bondi adotta il bambino per trasformarlo
in un genio precoce, provocando in Guido un trauma insanabile.
I
velieri
Regia: Gianni Amelio. Soggetto: dal racconto omonimo di Anna
Banti. Sceneggiatura: Gianni Amelio, Mimmo Rafele. Fotografia (colore): Tonino
Nardi. Montaggio: Anna Napoli. Musica: Franco Piersanti. Scenografia e costumi:
Lina Nerli Taviani. Interpreti: Raphael Mendez De Azeredo (Jean), Monique
Lejeune (la madre), Eva Pilz (l'istitutrice tedesca), José Quaglio (il medico),
Ignazio Oliva (l'amico di Jean). Produzione: Rai3/Antea Cinematografica. Durata:
62'. Origine: Italia, 1983.
Jean, un bambino di dodici anni, vive in
un lussuoso castello. In lui è vivo il ricordo del rapimento di cui è stato
vittima ; di quell'esperienza, Jean conserva la memoria dell'immagine di un
modellino di veliero. Il ragazzo, oppresso dai genitori, organizza un piano per
fuggire e raggiungere il luogo della sua detenzione, un vecchio faro. Lì Jean vi
trova l'anziano guardiano, dal quale apprende i retroscena del suo
rapimento.
PROGRAMMI
TELEVISIVI
Il campione (1967), dalla serie "Undici
immigrati", cortometraggio documentario per la rubrica "Sprint".
Idalina
(1984), Passeggeri (1984), Vocazione (1984), Camera oscura (1985), 6 Mina
(1985), La squadra del lunedì (1985), cortometraggi per la rubrica Rai "3
Sette". Poi trasmessi insieme nel 1985 da Rai 3 con il titolo La cinepresa di
Gianni Amelio.
Non è finita la pace, cioè la guerra (1997),
mediometraggio per la serie televisiva "Oltre l'infanzia - Cinque registi per
l'UNICEF".
Poveri noi (1998), mediometraggio per la serie televisiva Rai
"Alfabeto italiano".
CARTA BIANCA A GIANNI
AMELIO
Due soldi di speranza
(Italia,
1952)
regia: Renato Castellani
sceneggiatura: Renato Castellani, Titina De
Filippo
fotografia: Arturo Gallea
montaggio: Jolanda Benvenuti
musica:
Nino Rota
interpreti: Maria Fiore, Vincenzo Musolino, Luigi
Astarita
produzione: Sandro Ghenzi per Universalcine
durata: 104'
Copia
della Cineteca Nazionale
Antonio Catalano ama Carmela, la figlia del
pirotecnico del paese alle porte di Napoli. Il padre della ragazza si oppone
all'amore dei due. Antonio, che nel frattempo è costretto a risolvere il
problema del matrimonio di sua sorella, lavora in sacrestia ed affigge manifesti
del PCI per raggranellare i soldi necessari a convincere il padre di Carmela.
Scoperto dal parroco, Antonio è licenziato, mentre Carmela viene cacciata di
casa...
Il grido
(Italia, 1956-57)
regia: Michelangelo
Antonioni
sceneggiatura: Michelangelo Antonioni, Elio Bartolini, Ennio de
Concini
fotografia: Gianni di Venanzo
montaggio: Eraldo da Roma
musica:
Giovanni Fusco
scenografia: Franco Fontana
interpreti: Steve Cochran,
Alida Valli, Dorian Gray
produzione: S.P.A. Cinematografica, Roma / Robert
Alexander Productions, New York
durata: 102'
Copia della Cineteca
Nazionale
Aldo, un operaio abbandonato dalla sua amante, intraprende
un viaggio insieme alla figlia alla ricerca di un lavoro. Durante il cammino
Aldo incontra una vecchia amica, una benzinaia e la prostituta Andreina. Nessuna
di queste donne riesce a costruire con Aldo un rapporto vero e proprio. Aldo,
deluso, torna indietro e decide di suicidarsi.
L'avventura
(Italia-Francia, 1959)
regia: Michelangelo
Antonioni
sceneggiatura: Michelangelo Antonioni, Elio
Bartolini
fotografia: Aldo Scavarda
montaggio: Eraldo da Roma
musica:
Giovanni Fusco
scenografia: Piero Poletto
interpreti: Monica Vitti,
Gabriele Ferzetti, Lea Massari
produzione: Cino Del Duca / Produzioni
Cinematografiche Europee / Société Cinématographique Lyre
durata:
140'
Copia della Cineteca Nazionale
Anna, una ricca ragazza figlia
di un ambasciatore, viene invitata sullo yacht di un costruttore insieme al suo
amante Sandro e all'amica Claudia. Sbarcati su uno scoglio delle isole Eolie,
Anna e Sandro litigano animosamente. Arriva un acquazzone, tutti cercano di
ripararsi, ma al momento di imbarcarsi tutti si accorgono che Anna è sparita.
Sandro e Claudia rimangono sull'isoletta per cercare la scomparsa, e lentamente
fra i due nasce un rapporto amoroso che spinge i due a sperare segretamente che
la sparizione di Anna possa essere definitiva...
Rocco e i suoi fratelli
(Italia-Francia,1960)
regia: Luchino
Visconti
sceneggiatura: Luchino Visconti, Suso Cecchi D'Amico, Pasquale Festa
Campanile, Massimo
Franciosa, Enrico Medioli (dal romanzo Il ponte della
Ghisolfa di Giovanni Testori)
fotografia: Giuseppe Rotunno
montaggio:
Mario Serandrei
musica: Nino Rota
scenografia: Mario
Garbuglia
interpreti: Alain Delon, Renato Salvatori, Annie
Girardot
produzione: Titanus, Roma / Les Films Marceau, Parigi
durata:
180'
Copia della Cineteca Nazionale
La vedova lucana Rosaria
Parondi raggiunge a Milano, insieme ai figli Simone, Rocco, Ciro e Luca, il
primogenito Vincenzo. Qui conoscono la prostituta Nadia, che convince Rocco e
Simone ad intraprendere la carriera pugilistica. Rocco parte per il servizio
militare mentre Simone si fidanza con Nadia; questa però lo lascia poco dopo e
comincia una relazione con Rocco. Venuto a conoscenza del rapporto fra il
fratello e l'ex amante, Simone violenta Nadia sotto gli occhi di Rocco che,
vittima di un complesso di colpa, la lascia. La famiglia Parondi entra così in
un inferno senza fine...
Il posto
(Italia, 1961)
regia: Ermanno Olmi
sceneggiatura:
Ermanno Olmi
fotografia: Lamberto Caimi
montaggio: Ermanno Olmi
musica:
Pier Emilio Bassi
scenografia: Ettore Lombardi
interpreti: Sandro Panzeri,
Loredana Detto, Tullio Kezich
produzione: The 24 Horses
durata:
90'
Copia della Cineteca Nazionale
Domenico Cottoni, un ragazzo
della provincia di Milano vince un concorso per essere assunto come usciere
presso una grossa azienda. Domenico non riesce mai ad incontrare, a causa
dell'incompatibilità dei turni di lavoro, Antonietta, una ragazza conosciuta
durante il concorso. Poco prima di Capodanno, però, i due si incontrano
casualmente, e Antonietta lo invita al ballo organizzato dal circolo aziendale.
La sera della festa Domenico non trova Antonietta. Il giorno seguente apprenderà
che, a causa della morte di uno degli impiegati, potrà avere una sua scrivania e
cominciare la sua carriera di impiegato.
Il Conformista
(Italia-Germania, 1970)
regia: Bernardo
Bertolucci
sceneggiatura: Bernardo Bertolucci (dal romanzo omonimo di Alberto
Moravia)
fotografia: Vittorio Storaro
montaggio: Franco Arcalli
musica:
George Delerue
scenografia: Ferdinando Scarfiotti
interpreti Jean-Louis
Trintignant, Stefania Sandrelli, Gastone Moschin
produzione: Mars Film, Roma
/ Marianne Productions, Parigi / Maran Film GmbH, Monaco
durata:
110'
Copia di Cinecittà International
Marcello Clerici, un
professore tormentato dal ricordo di avere ucciso, quando era un ragazzino, un
autista che voleva violentarlo, sposa Giulia. È convinto dalla polizia fascista
a recarsi in viaggio di nozze a Parigi per uccidere il professor Quadri,
un'esule antifascista che era stato suo maestro all'Università. I due sposi
conquistano la fiducia dei Quadri, ma il delitto sarà compiuto, durante una
vacanza sulle Alpi, dal sicario Manganiello. Dopo la Liberazione, Marcello
incontra l'autista che credeva di avere ucciso...
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